Fu proprio durante uno di questi che, rientrando in hotel prima del previsto, trovai Martina a letto con un uomo più giovane e certamente più bello di me. A quanto pare Martina aveva il vizio di strizzare le palle un po’ a tutti. Non feci scenate, dissi solo: «Uscite da qui.»
Martina e l’amante si vestirono in fretta. Lei, mostrando un’aggressività che non le avrei saputo attribuire, disse: «Ora non farai mica la vittima, eh! Sei brutto, mica stupido. Ti sei visto, no?»
Rimasi in effetti un po’ da solo davanti allo specchio a paragonare il mio corpo fatto di ossa in croce con quello perfetto di chi, pochi minuti prima, si stava scopando mia moglie. Decisi in quel momento che avrei tagliato il pizzetto, l’avevo lasciato crescere da pochi mesi, correggeva davvero poco il mio viso.
Dopo un paio di anni i grafici degli incassi cominciarono a subire delle flessioni, l’azienda decise di investire su altri prodotti chimici. Il testimonial della candeggina profumata, tra l’altro, era decisamente un bell’uomo. L’etichetta di Nosferatu, che su tutte le bottiglie riproduceva il mio ghigno e il mio strabismo, fu sostituita con un adesivo rosso e una semplice scritta bianca: “Nosferatu. Acido Muriatico”. Non mi erano dovuti più altri compensi.
Rapidamente cessarono gli inviti, gli incontri, le occasioni. Il mio conto in banca scese sotto la soglia di tanti anni prima, di quando avevo una vita normale. Mi proposi a vari casting, nessuno volle più la mia faccia.
Di recente ho incrociato Martina in un centro commerciale, lei è sempre bellissima, ci siamo riconosciuti e abbiamo fatto finta di non riconoscerci, bruciando così l’unica manciata di complicità a noi concessa. I miei occhi strabici sulla sua spalla si sono trasformati nel volto di una splendida tigre. Alcuni tatuatori fanno miracoli.