«Hai ragione Serena, forse Saverio ha problemi che noi nemmeno immaginiamo,» ha detto Milena inforchettando un rigatone che si ostinava a slittare nelle parti libere del piatto, «a questo non ci avevo mai pensato. Mi sento in colpa per aver riso di quelle scarpe spaiate.»
«Giovedì è il compleanno di Saverio» ha detto Giorgio.
«Dici davvero?»
«Certo! Ho sentito il direttore che lo diceva ad Agnese. Le ha chiesto di preparare il solito biglietto di auguri che ci rifilano a tutti.»
«Ah, però sarebbe una buona occasione per farci perdonare,» ha detto Serena alzandosi in piedi, «non credete? Potremmo organizzare una festa a sorpresa! Che ne dite?»
«Ma sì, bella idea! Una festa a sorpresa per Saverio!»
L’idea è piaciuta a tutti. C’è stato un applauso. Avevamo una grande occasione di riscatto.
Giovedì sera ci siamo incontrati nel parcheggio sotterraneo dell’ufficio. Ognuno di noi ha portato qualcosa: bibite, bicchieri e piatti di carta, patatine, salatini, tramezzini. Serena ha poggiato una grossa scatola di cartone sul cofano della macchina mostrandoci in anteprima la torta che aveva preparato. Una grande torta di panna con la scritta di cioccolato: Auguri Saverio.
«L’ho fatta io.»
«Fantastica Serena! Una torta bellissima, davvero!»
«Non ho messo le candeline, perché non so quanti anni faccia Saverio sinceramente.»
«Dài, questo non importa, Saverio sarà felice lo stesso di questa sorpresa.»
«Ok, siamo pronti! Facciamo così, ora Michele telefona a Saverio e con una scusa si presenterà alla sua porta. Noi lo seguiremo.»
«Perché proprio io?» ha reclamato Michele, «che scusa mi invento?»
«Basta una fesseria qualunque, mica serve uno scienziato per inventare una scusa! Gli puoi dire che domani non puoi venire al lavoro, ma hai bisogno che lui ti faccia la cortesia di portare in ufficio un documento. Una cosa così.»
«Sì, buona idea. E poi?»
Questa è una storia di fantasia
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