«Non era mai mancata l'acqua in questi anni?» ho domandato.

«Mai, mai una volta, fino a ieri dico.»

«Come immaginavo,» ho detto, «l'improvviso abbassamento della pressione ha provocato il blocco di questa valvola.»

«E, dico, si può fare qualcosa?»

«Sì, ma devo tornare un attimo al furgone per prendere alcuni pezzi.»

Nel giro di un'ora ho completato la riparazione. Ho seguito l'uomo anziano fino in bagno, lui ha aperto il rubinetto della vasca e l'acqua è uscita: «È tornata l'acqua! Dico, è fantastico! Non so come ringraziarti.»

L'uomo ha poggiato sul bastone tutto il proprio entusiasmo e ha raggiunto il balcone zoppicando più veloce che poteva: «Elvira, amore mio, è tornata l'acqua!»

Ho raccolto gli attrezzi e mi sono avvicinato alla porta per congedarmi: «La saluto, saluti anche la signora.»

«Aspetta!» ha detto. L'uomo si è infilato in una stanza, ho avuto il tempo di controllare i messaggi sul cellulare, è tornato dopo pochi minuti.

«Tieni,» ha detto porgendomi una banconota da venti Euro, «purtroppo non riuscirei a darti di più.»

«Non c'è bisogno» ho detto.

«Ma no, dico, sei stato così gentile.»

L'uomo anziano mi ha infilato i soldi nella tasca.

«No, la prego» ho detto.

Lui ha alzato la mano, come per pregarmi di tacere, ha sorriso: «Dico: è il minimo» ha detto aprendo la porta. Ci siamo salutati. Giunto davanti all'ascensore, sono tornato indietro e ho fatto scivolare la banconota sotto la porta dell'uomo anziano. Ho raggiunto in tutta fretta il furgone, avvertivo un peso sul petto, avevo bisogno di respirare profondamente e distrarmi. Ho guidato fino al mare, mi sono seduto su un muretto e sono rimasto a fissare un punto lontano dell'orizzonte solcato da una vela, forse lo stesso punto che la signora Elvira stava guardando dal balcone.

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