Sono sceso alla fermata successiva, il mio morto è rimasto sull'autobus, l'ho lasciato andare via. L'autobus è ripartito sollevando una nuvola di polvere. Sono rimasto sul bordo della strada, l'ho guardato allontanarsi. I morti, prima o poi, bisogna lasciarli andare. Lo dicono tutti. Lo dicono anche i miei ex compagni del salotto spiritico che di tanto in tanto mi chiamano per una birra. Il mio morto si allontanava rapidamente sulla strada, diretto per chissà dove. Il retro dell'autobus era vandalizzato da una grossa scritta di vernice bianca diagonale: "MozArt". Una croma, di un rosso intenso, era disegnata alla fine, come un punto esclamativo.

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