In pratica Blake Edwards inserisce la storia nel «modello del film psicanalitico classico», in quel genere di commedia tanto cara a Woody Allen, dove psicanalisti, lettini e complessi diventano le basi dell'intera vicenda. In questo modo tutto «è ricollocato in un contesto americano» (13).

Possiamo dunque confermare, senza timori, che la tendenza alla semplificazione è il destino comune della maggior parte dei prototipi europei. Il soggetto, nel traversare l'Oceano, si slava fino a perdere qualunque fragranza delle proprie origini.

Pensiamo, per esempio, al remake Tre scapoli e una bimba (Three Men and a Little Lady) di Emile Ardolino. L'originale francese Tre uomini e una culla (Trois hommes et un couffin, 1985), è l'espressione acuta del post-femminismo riflessa nelle vertigini dell'uomo posto di fronte alla maternità, e ai problemi che ne conseguono. Coline Serreau realizza così una sorta di vetrino da sottoporre alla lente di una cinepresa-microscopio, che ben focalizza il momento in cui i ruoli dell'uomo e della donna si rimettono in gioco nel contesto di una società sicuramente abbastanza confusa. Il remake americano si limita ad appropriarsi di tutta l'esteriorità della vicenda. Così Claudio Siniscalchi commenta il film:

Certo siamo lontani dalla esilarante ironia del prototipo di Coline Serreau (che resta forse uno dei migliori prodotti della recente commedia europea); comunque va dato atto al regista di saper articolare il racconto con mano agile e sicura. Infatti la forza di Tre scapoli e una bimba sta tutta nella sceneggiatura, perfettamente articolata e calibrata sui modelli narrativi della commedia americana degli anni '40 e 50' […] (14).

Così, ancora una volta, tutto è ricondotto nel recinto di genere, con una metodicità di mestiere ormai collaudata.

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