Insomma, ogni genere cinematografico contiene una sorta di soggetto-archetipo che però, come succede in America, viene continuamente aggiornato, trasgredito, provocato. Invece i generi cinematografici italiani ripresentano l'archetipo sempre uguale a se stesso.
E' bene sottolineare che lo spaghetti western nasce principalmente da scopi commerciali; lo dimostra il fatto che, come è destino comune di tutti i generi cinematografici italiani, la formula dello spaghetti western viene riproposta fino alla saturazione. Di qui l'inevitabile slittamento del filone verso la parodia. Ecco infatti, nel 1970, Lo chiamavano trinità, diretto da Ernie B. Clucher e interpretato da Terence Hill e Bud Spencer, la coppia che da questo momento avrebbe vivacizzato altre pellicole di sicuro successo. E' proprio a questo punto che il western diventa un vero e proprio film comico al quale si può assistere senza temere chissà quali sconvolgimenti emotivi, visto che il dramma diventa farsa (8).
Come accennavamo, non è solo lo spaghetti western a decadere in quel gran calderone della parodia. Abbiamo notato la stessa dinamica a proposito dell'horror (cfr. 3.1), dal film di Werner Herzog a quello di Roman Polanski che, pur essendo un cultore del genere, avverte l'esigenza di parodiarne alcuni aspetti ormai saturi e per questo ridicoli.
Tuttavia ciò che le produzioni europee cercano nelle cinematografie straniere sono elementi nuovi, in grado di colpire l'attenzione del pubblico e di creare concorrenza con il cinema americano. I risultati però sono di solito deludenti. L'azione è una qualità affatto comune nel cinema europeo, se non in epoche più recenti. Così non mancano, proprio in Italia, dei grossolani tentativi di imitazione di un cinema d'oltreoceano carico di azioni spettacolari: fughe in auto contromano, inseguimenti sui tetti, scazzottate e sparatorie tra la folla ecc.