«Non capisco, la prego, parli più forte!»
«Laaasooooxifeeeeneeee!»
«Ah, no no. Che roba è? Perché?»
«No niente, lasci stare, non si preoccupi. Non abbiamo nulla in comune.»
La signora Fulvia sbuffa e dice: «Mamma mia, sono solo le quattro e dieci.»
Già, che avvilimento: sono appena le quattro e dieci, ho già cinque persone davanti e qui nessuna donna è disposta a scaldarmi il cuore. Devo proprio decidermi a cambiare medico. La signora Fulvia incrocia i miei pensieri con uno sguardo languido, sussurro: «Che peccato signora Fulvia, speravo proprio che dai nostri corpi invasi dalla chimica potesse sbocciare un amore con lo stesso principio attivo.»
La signora Fulvia ride ancora. Riesce a farmi irritare il colon più del solito. Chiederò con veemenza di aumentare il dosaggio della Dicicloverina.