anche se forse avrebbe dovuto pagare cambiali almeno fino al 1960.
«Già sei rientrato?» domando la madre a Mario, «li hai visti i due campioni?»
Lui scosse la testa, estrasse dalla tasca il portafogli, il biglietto per la nave e mostrandolo disse: «Senti ma', qui lavoro non ce n'è.
Giovedì parto per l'America.»
La madre restò un po' a guardarlo, si alzò dal divano, non disse nulla e lo abbracciò forte.
Vicino ai giardini Alberto gesticolava vistosamente e ripeteva: «Vi rendete conto? Coppi e Bartali! Qui è passata la storia!»
Gli amici, seduti in fila sul muretto, lo ascoltavano annoiati: «Sìvabbè ragazzi, ma che si fa stasera?»
Il piccolo Michele nella piazza principale azzardò per imitazione la prima pedalata senza rotelle e, tra gli applausi del papà e della mamma, percorse diversi metri fino a raggiungere il gruppo di piccioni che deflagrò in uno scomposto battito di ali in varie direzioni. Uno dei piccioni volò più alto di tutti e atterrò sul cornicione del campanile, spalancò gli occhi e nella sua pupilla si dissolse la scia di ciclisti impegnati nell'ultima curva del paese, mentre il giugno del 1954, così come la rivalità tra Coppi e Bartali, si avvicinava alla fine.