1.1 Soggetto, remakes e generi cinematografici.
La cinematografia americana è sicuramente il luogo privilegiato per le indagini sull’uso, lo sviluppo, le elaborazioni, i rifacimenti, la stratificazione del soggetto cinematografico.
La ragione dell’assoluta leadership americana nella produzione di rifacimenti cinematografici è facilmente intuibile. Per fare remakes occorrono una grossa industria e un grande mercato: ne è dimostrazione il fatto che il «duplicato», in auge ai tempi della «old Hollywood», venne quasi abbandonato negli anni della sua crisi, per riproporsi poi in grande stile nel recente clima di rinascenza. Come tale settore cinematografico sia strutturale alla politica degli studios è provato, del resto, dalla frequente detenzione dei diritti d’autore da parte di una stessa produzione: la MGM, ad esempio, ha realizzato entrambe le versioni di Little Woman (Piccole donne) e i due adattamenti americani di Postman Always Rings Twice (Il postino suona sempre due volte) (1).
Da sempre gli studi sul remake oscillano tra due poli di valutazione profondamente contrastanti. Da un lato si schierano coloro che nel rifacimento di un film scorgono motivazioni esclusivamente commerciali; dall’altro non manca chi si sforza di difendere l’estetica della ripetizione come peculiarità dell’arte contemporanea in generale. Questi i motivi per cui valutare un remake non è affatto semplice. Spesso il giudizio estetico si rivela lo strumento meno adatto a scovare il significato di una simile espressione artistica, e non mancano gli esempi:
è stata una “querelle” annosa, infuocata e ansimante quella che ha visto, sulla ribalta critica, ben quattro film, tutti tratti liberamente dal romanzo di James Cain, Il postino suona sempre due volte, l’un contro l’altro armati, ma armati dai recensori di cinema, per un piacere squisitamente loro.
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Come tentare paragoni tra questi quattro film?