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Il coccodrillo mangiapiedi va in pensione

di Antonio Agrestini
scartafaccio@libero.it
A cinque anni dalla pubblicazione Il coccodrillo mangiapiedi va in pensione: in pieno accordo con l'Editore, entro la fine di settembre 2023 sarà messo fuori catalogo. A parte la sfortunata scelta del titolo, che unita alla giocosità della copertina ha sempre favorito il fraintendimento di un'opera destinata ai bambini, è un libro al quale devo molto, soprattutto perché, salvo alcuni racconti pubblicati in precedenza su riviste e antologie di autori vari, è stata la mia prima vera esperienza editoriale. Oggi salverei, rieditandoli con cura, giusto pochissimi racconti.

L'eredità più preziosa di questa pubblicazione sono le tante persone che ho conosciuto in occasione di eventi e presentazioni o direttamente attraverso gruppi, commenti e messaggi in rete. Restano bei ricordi: l'esperienza di Più libri più liberi, le presentazioni, la trasposizione teatrale del racconto Er monno grigio che nel 2019, con la regia di David Nicosia e l'interpretazione di Stefano d'Ottavio, ha vinto due categorie del Premio Teatro Traiano.

Il coccodrillo mangiapiedi ha sancito il mio interesse per il dialetto, emerso in modo del tutto casuale intorno al 2017, quando scrivevo le prime bozze di "Sotto ar ponte": la storia di un senzatetto che, osservando un giovane destinato alla sua stessa sorte, decide di riscattarsi. La prima stesura in italiano, basata comunque su una narrazione in prima persona, mi pareva innaturale, finta, priva di anima. Dopo varie modifiche, insoddisfacenti, avevo provato a riscrivere tutto in romanesco ottenendo finalmente l'effetto che desideravo e scoprendo inoltre una miniera di suggestioni che da lì a poco mi avrebbero portato a ideare tutti i racconti della raccolta e di quelle successive.

Le storie del libro, salvo alcuni inediti, erano state prima pubblicate nel gruppo Facebook Pressappochismo is the way e da lì, grazie agli amministratori, traghettate fino alla casa editrice che cura la collana Recensire con pressappochismo. Alcune storie tuttavia hanno continuato a vivere on line, seguendo un percorso autonomo e slegato dalla pubblicazione, anche grazie a diversi attori che spontaneamente le hanno adottate come monologhi. Lorenzo Calvani ad esempio ne ha interpretate diverse, riuscendo anche a rendere virale Er monno grigio su TikTok.

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Se quindi Il coccodrillo mangiapiedi sparirà dai cataloghi editoriali, alcune sue storie probabilmente continueranno a vagare in rete, a manifestarsi in eventi teatrali o, chissà, a comparire in qualche nuova raccolta.

Mi allontano sempre con molta rapidità dalle cose che scrivo, di alcune addirittura me ne vergogno. In qualche modo sapere che un libro verrà archiviato è anche un sollievo: avrò così l'oppurtunità di salvare solo quello che nel corso del tempo sentirò ancora come parte di me. Resta grande la gratitudine nei confronti di chi mi ha permesso di pubblicare Il coccodrillo mangiapiedi e di aver vissuto tutte le esperienze emerse intorno a questo libro.

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